Un altro mondo è necessario. Un altro mondo è possibile!
Noi Giovani Verdi lottiamo per una società che permetta a tutte le persone di vivere una vita dignitosa e felice, oggi e in futuro, ovunque nel mondo. È chiaro: dobbiamo cambiare lo status quo di sfruttamento. Per uscire da questa impasse di crisi accumulate e distruttive, lottiamo dall'interno, e per questo abbiamo bisogno di essere rappresentati al meglio in Parlamento.
La nostra lotta su 3 temi? Ambiente e clima, femminismo intersezionale e responsabilità internazionale.
Le nostre soluzioni? 12 richieste nel nostro manifesto.
Siete curiosi? Continuate a leggere.
Per contribuire equamente al mantenimento del limite di 1,5° C secondo l’Accordo sul clima di Parigi, la Svizzera deve smettere di emettere gas serra entro il 2030. Ciò significa la completa eliminazione dei combustibili fossili e misure socialmente giuste in tutti i settori.
I contraccettivi devono essere disponibili gratuitamente per tutte le persone, così come l’aborto, che va inoltre stralciato dal codice penale. La decisione di abortire o meno resta un diritto della persona incinta.
Alcune persone sono libere di viaggiare o emigrare in altri Paesi, ad altre invece questa libertà viene negata, anche se sono in fuga. Il nostro obiettivo a lungo termine è quindi un mondo con frontiere aperte a tutte le persone. In questo momento a livello mondiale bisogna proteggere maggiormente coloro che sono in fuga e in Svizzera va migliorata radicalmente la situazione delle persone rifugiate e migranti.
La Svizzera deve uscire dalla logica legata ad un’economia capitalista: al posto di una logica che punta ad una crescita illimitata legata alla massimizzazione dei profitti costi quello che costi, la priorità numero uno dell’economia dovrebbe essere di mantenere un ambiente intatto e il benessere di tutte le persone.
Nell'agricoltura vengono oggi utilizzati troppi pesticidi, il suolo soffre per l'eccessiva concimazione e le emissioni di gas ad effetto serra prodotte dall'allevamento alimentano la crisi climatica. A ciò si aggiungono i lunghi percorsi di trasporto degli alimenti, l'eccesso di imballaggi così come lo spreco di cibo (circa il 30%). Abbiamo invece bisogno di un'agricoltura che sia regionale, stagionale, biologica e prevalentemente d’origine vegetale. Chi lavora nel campo dell’agricoltura deve ricevere sostegno in questa trasformazione e nell'affrontare le conseguenze del surriscaldamento climatico, mentre chi consuma deve potersi permettere cibo biologico e sano.
I beni e i servizi di base come ad esempio l'alloggio, il cibo o la partecipazione alla vita sociale dovrebbero essere disponibili incondizionatamente per tutte le persone che vivono in Svizzera. In tal modo si crea una sicurezza sociale completa che consenta inoltre a tutte le persone di svolgere attività di volontariato, di assistenza e cura, ad esempio di familiari o persone vicine.
Ridurre l'orario di lavoro, mantenendo lo stesso salario, consente di risparmiare risorse e di impegnarsi in questioni personali e sociali. Il tempo guadagnato grazie alle nuove tecnologie, come ad esempio tramite l'intelligenza artificiale, dovrebbe andare a vantaggio di chi lavora. Le enormi sfide sociali possono essere superate solamente se le persone hanno la capacità di assumersi responsabilità a livello personale e collettivo.
Le imprese svizzere devono rispettare i diritti umani e gli standard ambientali anche all'estero, in conformità con il diritto internazionale. Se violano tali disposizioni, dovrebbero poter essere condannate dai tribunali elvetici e risarcire i danni causati.
Tutte le persone che vivono in Svizzera devono poter votare, dato che sono interessate dalle decisioni politiche che vengono prese. I diritti politici e la sicurezza sociale non dovrebbero dipendere dalla famiglia in cui una persona è nata per caso, né richiedere un processo di naturalizzazione lungo e costoso.
Per combattere razzismo, sessismo, abilismo, l’odio nei confronti delle persone LGBTQIA+ e tutte le altre forme di discriminazione, è necessario organizzare campagne di sensibilizzazione, migliorare la protezione legale delle persone ed aumentare i finanziamenti per le istituzioni di sostegno alle vittime.
Le persone trans, inter, non binarie e altre persone genderqueer dovrebbero essere maggiormente tutelate: l’attuale sistema binario rende queste persone invisibili e non corrisponde alla realtà vissuta delle persone. Per questo motivo la registrazione del genere presso lo stato civile va abolita. La discriminazione di genere deve continuare a essere registrata e combattuta.
Un consiglio della cittadinanza è composto in modo da rappresentare proporzionalmente la popolazione della Svizzera, chi ne fa parte è estratto a sorte. Oggi all’interno del Consiglio degli Stati vi è una rappresentanza legata ai Cantoni, che non sono più le minoranze maggiormente rilevanti: si deve invece tenere conto, in una nuova composizione di questo Consiglio, di caratteristiche quali il genere, l'età, e l'origine socioeconomica.
Per una politica di transizione che preservi le nostre basi naturali e consenta a tutti gli esseri umani e agli animali di condurre una vita dignitosa. Per un Parlamento che prenda sul serio le varie crisi ambientali e non ne scarichi i costi sui cittadini. #ClimateBeforeProfit
Vogliamo una società in cui tutti possano vivere con dignità, a prescindere dall'identità di genere, dal colore della pelle, dalla cultura, dalle attrazioni sessuali e affettive o dalle abilità. Vogliamo un'equa ridistribuzione della ricchezza e un sistema che vada a beneficio di tutti. #RadicamenteSociale
Per una Svizzera che si impegna a livello internazionale per la transizione ecologica e sociale e che non cerca il profitto a tutti i costi. Per una Svizzera che aiuti le persone in difficoltà e si impegni attivamente per la pace #GlobalSolidarity